Negli anni ’70 la storia di Milano è stata macchiata dalla malavita della banda della Comasina e dai suoi efferati delitti.
Siamo a Milano negli anni ’70. Più precisamente nella zona nord della città, nella Comasina. È proprio qui che in quegli anni operava la banda della Comasina, un gruppo di criminali con a capo Renato Vallanzasca Costantini, meglio noto come Renato Vallanzasca.
Il crimine più famoso attribuito a questa banda fu il sequestro di Emanuela Trapani, la giovane figlia di un imprenditore di Milano. Quando il padre della giovane pagò il riscatto di un miliardo di lire, Vallanzasca brucio le banconote. Non gli servivano i soldi, tutto quello che voleva era dimostrare di essere il boss più grande di tutti.
La banda operava all’interno dei quartieri milanesi avendone un controllo tale tanto da sorvegliare anche dei posti di blocco che più di una volta avevano rapinato i poliziotti che cercavano di suonare al campanello dei genitori di Vallanzasca. Le attività principali di cui si occupavano erano traffico d’armi, sequestro di persona e rapine.
Quando il crime diventa cinema: il film con Kim Rossi Stuart
Per qualcuno, Renato Vallanzasca era il bandito dagli occhi di ghiaccio, quasi un divo del cinema. Quella a cui fu chiamato, però, non fu la carriera cinematografica ma una carriera criminale iniziata in realtà molto presto, a soli 8 anni.
Nel 1958, infatti, finisce nel carcere minorile per aver liberato delle tigri da un circo. Questo fu solamente il preludio di una ricca carriera da criminale. Quando la banda della Cosimina era ben affermata negli anni ’70 e lui ne era a capo, aveva appena 22 anni.
La guerra che venne ingaggiata tra la sua banda e quella di un altro boss milanese, Francis Turatello, terrorizzò Milano buttandola in un’epoca di sangue. Le persone avevano addirittura il timore di andare a fare la spesa perché era abitudine della banda rapinare i supermercati periodicamente.
L’intera storia di Renato Vallanzasca, della sua banda e di quei feroci anni milanesi è riportata nel suo libro Il fiore del male, scritto di suo pugno. Un bandito del genere poteva avere un certo fascino tant’è che venne prodotto un film di successo sulla storia della sua banda: Vallanzasca – Gli angeli del male, di Michele Placido.
Uscito nel 2010, il film ripercorre la vita criminale del bandito milanese. Alla sceneggiatura non solo Michele Placido ma anche la collaborazione di Kim Rossi Stuart, che nel film ha interpretato lo stesso Vallanzasca.
Il film indaga su un giovane bandito e sulle sue attività criminali, sulla sua faida con Turatello e sulle rapine ai supermercati Lombardi. Passando di carcere e in carcere, la pellicola srotola la storia di Renato e riceve non poche critiche.
Placido, però, ha sempre detto di non avere nessuna intenzione di romanzare la figura del boss di Milano, ma solo di raccontare la storia di un delinquente che ha fatto del male. Nonostante le polemiche, il film fu un discreto successo sia in Italia che all’estero.