Sapete quando è avvenuto il primo femminicidio della storia? È necessario tornare indietro di migliaia di anni, ecco che cosa è successo.
Sembra assurdo, ma ancora oggi ci troviamo a dover commentare dei casi di femminicidio semplicemente vergognosi. Purtroppo nella società odierna il concetto di patriarcato non è morto del tutto, anzi. Ci sono non pochi uomini che ritengono di poter prevaricare le donne, soltanto perché nati maschi.
Questo ragionamento è senza dubbio retrogrado, nonché alquanto pericoloso. Spesso, infatti, tale mentalità becera sfocia nella violenza fisica e psicologica, procurando gravi danni alle donne. E in certi casi si è perfino giunti allo step omicidio. Non è semplice uscire da situazioni del genere, anche perché bisogna fare i conti con la paura di esporsi per chiedere aiuto.
Ed è proprio grazie al timore delle donne che gli uomini, spesso e volentieri, riescono ad avere la meglio su di loro. Attualmente il fenomeno del femminicidio non è assolutamente tramontato, anzi. Il caso riguardante la tristissima scomparsa di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ne è la chiara testimonianza. Ma questo è soltanto uno degli esempi appartenenti ad una lunghissima lista.
Inoltre, sorge spontanea una domanda: quando è avvenuto il primo femminicidio della storia dell’umanità? Per raccontarlo dobbiamo tornare indietro di migliaia di anni. In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne (25 novembre), il portale ‘Focus.it’ ha ripercorso il giallo inerente all’uccisione di Annia Regilla, moglie di Erode Attico. Siamo nella Roma imperiale e a quei tempi nessuno avrebbe utilizzato la parola femminicidio.
Il caso in questione non è stato mai completamente risolto. Ci troviamo nel II secolo d.C. in uno dei periodo più prosperosi dell’impero romano, poiché la romanità aveva raggiunto il massimo della propria espansione territoriale. Intorno al 125 d.C., nel corso del regno dell’imperatore Adriano, nacque Appia Annia Regilla Atilia Caucidia Tertulla. Non era una ragazza qualunque, dato che proveniva da una delle casate più in vista della città.
La madre, in particolare, era imparentata con Faustina Maggiore, futura moglie dell’imperatore Antonino Pio. Annia visse un’infanzia privilegiata, ricevendo un’istruzione di livello elevato. Era circondata da stuoli di servi e maestri, sempre pronti ad assisterla. Nonostante l’alto rango sociale, anche Regilla fu vittima dell’usanza dell’epoca relativa alle nozze combinate.
Il padre scelse un uomo molto più grande di lei, un quarantenne di origini greche di nome Erode Attico. Quest’ultimo era un intellettuale di fama e vantava un patrimonio particolarmente ricco. Erode desiderava avere figli ed allearsi con un’antica famiglia romana, da qui la decisione di convolare a nozze al fianco di Regilla. Lui, però, era pure un uomo violento e attaccabrighe, quindi decisamente poco raccomandabile. Manifestava spesso sentimenti misogini.
Regilla fu costretta a seguire il marito in Grecia e si ritrovò immersa in un contesto ben più arretrato, nel quale fu maggiormente sottomessa ad Attico. Il consorte, inoltre, la tradì continuamente e poi si arrivò ad un punto di non ritorno, nel 160 d.C.. Regilla era all’ottavo mese di gravidanza in attesa del sesto figlio e fu percossa da un liberto del marito.
Fu colpita al ventre causandone l’aborto e la morte, dopodiché a molti venne il sospetto che dietro vi fosse lo zampino di Erode. Successivamente partì un processo vero e proprio, al termine del quale Attico vinse. E l’enigma rimase irrisolto.
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