La maledizione del Club 27: tutti gli artisti del rock morti giovani
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Selena Marvaldi
7 mesi ago
Chi sono i cantanti e gli artisti che sono tragicamente entrati a far parte del Club 27. Cosa si nasconde dietro alla loro morte?
C’è veramente una maledizione? Oppure si è trattato di una sorta di suggestione di gruppo e, in alcuni casi, anche di emulazione? Queste domande sono tutte lecite quando si parla del famigerato “Club dei 27” ossia quel gruppo di cantanti e artisti morti tutti in giovane età. Precisamente a 27 anni.
Ciò che però resta un mistero è il perché. Erano tutte anime tormentate, è indubbio. Ed erano anche sottoposti a stress e avevano scelto di scappare in qualche modo dalla realtà facendo abuso di alcol e droghe. Ma è solo questo o c’è dell’altro? E soprattutto, chi sono i membri di questo triste club?
Come è nato il Club27 o il J27?
Quando diversi cantanti famosi nel panorama internazionale cominciano a togliersi la vita o a morire misteriosamente a 27 anni, i giornalisti dovevano trovare un nome, un titolo, qualcosa d’effetto che potesse racchiudere cosa stesse succedendo. E così, dal 1994, alcuni giornali iniziarono a parlare del Club of 27 quando venne trovato morto Kurt Cobain. Il suo decesso venne rapidamente messo in correlazione con quello di Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison tutti morti a 27 anni tra il 1969 e il 1971.
Alla morte del leader dei Nirvana i giornalisti iniziarono quindi a fare dei collegamenti. A notare che tanti avevano persino una J nel nome (e da qui la variante J27), arrivando ad andare indietro nella storia e trovare che il cantante Robert Johnson nel 1938 morì a 27 anni e in una sua canzone “Me and The Devil Blues” c’era la strofa “Hello Satan, I believe it’s time to go[…] You may bury my body down by the highway side, so my old evil spirit can get a Greyhound bus and ride”. C’era forse un patto col diavolo fatto dagli artisti in cambio della loro morte a 27 anni?
Chi sono i cantanti morti a 27 anni?
Quando ci si addentra in un mistero come quello del Club dei 27 bisogna quindi conoscere i protagonisti.
Robert Johnson. Icona del Delta Blues le sue canzoni erano molto pesanti e spesso parlavano del diavolo, dell’Inferno, della disperazione… La sua morte, la prima dei 10 cantanti del Club 27 avvenne proprio pochi giorni dopo il sue ventisettesimo compleanno. Pare che Johnson abbia fatto delle avances alla moglie del proprietario del locale in cui stava suonando. Bevve una bottiglia di whiskey e tre giorni dopo morì per avvelenamento da stricnina.
Brian Jones. Ci spostiamo nel 1969 quando il 27enne fondatore dei Rolling Stones venne trovato morto nella sua casa di campagna in Inghilterra. Lo stile di vita punteggiato da droghe, alcol ed eccessi è terminato con un alterato tuffo in piscina che ne ha causato poi la morte. Ma c’è del mistero attorno e lo stesso Keith Richards pare aver affermato che ci fosse in ballo qualche affare sporco.
Jimi Hendrix. Icona indiscussa, disturbante alle volte come i suoi suoni con la chitarra, un 27enne tormentato che assumeva spessissimo droghe in modo non controllato. E così, il 18 settembre del 1970, venne trovato morto dopo – pare – aver assunto un numero imprecisato di barbiturici e bevuto altrettanto alcol.
Janis Joplin. Solo un mese dopo, il 4 ottobre del 1970 anche questa straordinaria cantante ci lascia a 27 anni. Amava bere, il suo Southern Comfort era la sua panacea per delle corde vocali troppo stressate. Ma non solo, aveva anche problemi con l’eroina e quella sera dopo essersi iniettata la droga pare che morì per un tragico incidente scivolando nella stanza dell’albergo.
Jim Morrison. Il leader dei Doors era idolatrato da vivo, figuriamoci dopo la sua morte a Parigi nel 1971. Il cantante non stava bene da tempo, tossiva sangue, soffriva di asma, abusava di droghe e di alcool insieme a Pam, la sua compagna. Una notte di luglio, a soli 27 anni, Jim morì nella sua vasca da bagno
Ronald McKernan. Sicuramente meno famoso dei precedenti, Pigpen era il leader dei Grateful Dead ma aveva un problema di alcol che si trascinava da quando aveva soli 12 anni. L’8 marzo del 1973, a 27 anni, è morto da solo nel suo appartamento.
Jean-Michel Basquiat. Non era un cantante, ma un artista poliedrico, eclettico e sopra le righe arrivando persino a collaborare con Andy Warhol. Uno stile di vita sregolato, con un consumo altrettanto sregolato di oppiacei lo conducono alla morte il 12 agosto del 1988, ancora 27enne.
Kurt Cobain. Era l’8 aprile 1994 e in molti si ricordano di come la notizia del ritrovamento del corpo del cantante dei Nirvana fece scalpore. Anche lui aveva 27 anni e si era suicidato in modo violento e improvviso, forse vittima di droghe, alcol, ma soprattutto depressione.
Jeremy Michael Ward. Arriviamo a maggio 2013 quando il cantante 27enne vittima di un’overdose di eroina morì, senza vedere la pubblicazione del suo primo disco con i Mars Volta intitolato “De-Loused at the Comatorium” e prodotto dall’incredibile Rick Rubin.
Amy Winehouse. Decima e ultima artista del Club dei 27 è lei, icona dalla voce inconfondibile e dall’animo tanto misterioso quanto sofferente. Abusava di alcol e di droghe ritrovandosi troppo spesso sola.
Ecco allora la lista degli artisti morti troppo giovani, a soli 27 anni e di come la loro dipartita abbia suscitato un interesse così misterioso e così conturbante nei fan e nelle persone di tutto il mondo. La domanda resta: c’è veramente un legame?