L’ennesimo caso di femminicidio si è consumato in Italia quando Sohaib Teima avrebbe ucciso la fidanzata Auriene Laisne durante una sessione di Urbex.
I casi di femminicidio in Italia continuano a crescere, con dei numeri da fare paura. Solo pochi mesi fa, tutto il paese si era fermato, in silenzio, per il caso di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal fidanzato Filippo Turetta. Una volta che il clangore mediatico si è attutito, sembra che situazioni molto simili abbiano ripreso a susseguirsi, o forse non hanno mai smesso. Questa volta, ci sono dei dettagli molto particolari.
Ci riferiamo infatti al delitto avvenuto in Val D’Aosta quando, secondo le prime ricostruzioni, il 22enne Sohaib Teima avrebbe ucciso la fidanzata Auriene Laisne. Lui italiano, di Fermo, di origini egiziane e attualmente in carcere in Francia; lei, una ragazza francese. La cronaca a riguardo, si è tanto focalizzata sull’attività che i due erano venuti a svolgere dalla Francia all’Italia, ovvero l’Urbex. Ma cos’è di preciso?
Cos’è l’urbex e cosa c’entra?
L’Urbex è una pratica diffusasi attraverso i social, soprattutto con dirette su Facebook o TikTok, in cui dei giovani ragazzi e ragazze, si avventurano per boschi, edifici abbandonati e luoghi oscuri, magari in location famose per storie paranormali che circolano in rete, credenze popolari che spingono a esplorare alla ricerca di una conferma, anche se sbiadita.
I due fidanzati, carnefice e vittima, erano arrivati in Val D’Aosta il 25 marzo e avevano iniziato a informarsi su un luogo in cui fare Urbex. I due si sarebbero avventurati in un bosco, fino a giungere nei pressi di una chiesetta sconsacrata che sarebbe diventata il luogo del misfatto. Due coltellate, una alla gola e una all’addome, sarebbero state fatali per la ragazza che è morta dissanguata.
Il 22enne aveva lasciato la ragazza in posizione fetale, così da far sembrare che dormisse. Secondo le ricostruzioni di inquirenti e testimoni, i due sarebbero arrivati dalla Francia all’Italia utilizzando BlaBlaCar e Flixbus. Nonostante vi fosse già una denuncia che pendeva sul ragazzo e nonostante l’obbligo di non avvicinarsi alla ragazza, i due vengono descritti come tranquilli da chi ha avuto modo di incrociarli. La ragazza non pareva spaventata di stare in presenza del suo aguzzino.
La questione ha adesso assunto tinte grottesche, con la madre di Teima che, visto il luogo e le modalità dell’omicidio, tenta di derubricare la faccenda a “rituale consensuale finito male” mentre invece, gli inquirenti, parlando di “un classico femminicidio, determinato da un movente di possesso e di annullamento della volontà della vittima”. Il 18 aprile, le autorità francesi prenderanno una decisione circa l’estradizione in Italia di Sohaib Teima, così che possa venir processato qui.