È spuntata una verità a dir poco agghiacciante sulla vita tormentata di Marilyn Monroe: ecco cosa è successo sei anni prima della sua morte.
Impossibile dimenticare un personaggio del calibro di Marilyn Monroe. Parliamo di una donna che, anche se non ha vissuto molto a lungo, è riuscita comunque a segnare profondamente la storia del cinema internazionale. Un’icona di bellezza che sapeva trasmettere emozioni di fronte alla cinepresa come pochi altri colleghi.
Inoltre, l’umanità dell’epoca ebbe a che fare con un talento abbastanza poliedrico, dato che Marilyn sapeva anche cantare e col tempo divenne una produttrice cinematografica. La sua morte avvenne in quel di Brentwood (Los Angeles), precisamente il 4 agosto del 1962. La splendida Monroe aveva soltanto 36 anni, a dimostrazione di come l’indimenticabile attrice statunitense non sia stata in grado di reggere la pressione proveniente dall’esterno.
È la ragione per cui la star nata in California fu vittima della dipendenza dalla droga, che alla lunga spezzò la sua esistenza. Serve una grande resistenza mentale per non farsi risucchiare dal vortice del successo, che comporta tanti lati negativi. Evidentemente Monroe non stava bene con se stessa, a tal punto da non prendersi cura del proprio corpo come avrebbe dovuto.
E alla fine si è verificato il tragico evento relativo alla sua scomparsa, ma il ricordo di questa creatura meravigliosa è ancora assolutamente vivo. Ad un certo punto, però, il destino sembrava segnato: già sei anni prima della sua morte, Marilyn rischiò enormemente di non riaprire più gli occhi.
Come riferisce ‘Diva e Donna’, nel 1956 l’attrice – che era profondamente infelice – venne salvata da un ex poliziotto di nome Fred Otash. Quest’ultimo era diventato un investigatore privato e i pezzi grossi di Hollywood si rivolgevano a lui per coprire eventuali scandali riguardanti le stelle del cinema.
Marilyn Monroe scomparsa 6 anni prima della morte: rivelazione choc sull’attrice
Josh Young e Manfred Westphal raccontano nel ‘The Fixer’ che il produttore Maurice Adler chiese aiuto proprio a Otash. Il motivo è che Marilyn un giorno non si presentò sul set del film Fermata d’autobus, di cui era protagonista. L’attrice era letteralmente sparita da almeno 24 ore e il marito Arthur Miller era molto preoccupato.
Così Otash si mise subito al lavoro consultando i suoi contatti, per cercare di individuare il luogo in cui si trovava Marilyn. L’investigatore scoprì che qualche giorno prima Monroe era stata avvistata in compagnia di uno spacciatore di Hollywood. In seguito Fred si recò presso uno squallido Motel di Santa Barbara, entrò travestendosi da fattorino delle consegne e trovò la diva in una camera con il pusher in mutande.
Marilyn era nuda sul letto e sembrava priva di sensi. Otash ripulì la stanza e affidò l’attrice ad un rehab, dove rimase alcuni giorni prima di tornare sul set. In questo caso la star americana si riprese abbastanza rapidamente, al contrario di quanto accadde nel 1962. Quella volta Otash non era vicino a lei per provare a salvarla e Marilyn, in overdose di barbiturici, andò incontro alla morte.