Tra storia, miti, leggende e prodotti di intrattenimento, la figura di Jack lo Squartatore è conosciuta da tutti. Ma chi era in realtà?
Londra, 1888. Un’ombra tetra si staglia tra le strade illuminate della città. Siamo nell’epoca vittoriana, un’epoca di contrasti tra ricchezza e povertà, tra sfarzo e miseria. Ed è in questo contesto che, sia ricchi che poveri, sono scossi dalla stessa figura misteriosa: quella di Jack lo Squartatore.
Seminando il panico nell’East End di Londra, il famoso serial killer ha un modus operandi macrabo: attacca le vittime di notte tra i vicoli sporchi e fatiscente della città. Sceglie sempre donne tra le prostitute di Whitechapel che vengono brutalmente sventrate e mutilate.
Le autorità dell’epoca poco hanno potuto fare di fronte a questa furia omicida, tant’è che hanno sempre ignorato l’identità di quell’uomo che è sempre riuscito a sfuggire alla giustizia, lasciando dietro di sé cadaveri e interrogativi.
Il profilo criminale di Jack lo Squartatore e le teorie sull’identità
Ben oltre un secolo dopo quei giorni oscuri in cui Jack lo Squartatore girava per Londra, ancora oggi la sua figura influenza l’immaginario collettivo. È dall’epoca dei fatti che investigatori, storici o semplici curiosi del crime si sono interrogati sull’identità di quest’uomo.
Il dottor Thomas Bond, cercò di tracciare un profilo di Jack lo Squartatore già nel 1888. Nelle sue note si legge di omicidi dalla connotazione sessuale, associati a collera e misoginia. Secondo il Dottor Bond, doveva essere un uomo prestante, pronto al rischio e coi nervi saldi.
Doveva avere una aspetto innocuo o comunque abbastanza comune, forse un uomo di mezza età ben vestito con un mantello. Nonostante il “gran lavoro” che lo Squartatore faceva sui corpi delle povere vittime, non c’era nessuna precisione in quello che faceva. Da questo emerge, secondo Bond, una poca conoscenza anatomica che escludeva chirurghi e macellai.
Le teorie su chi potesse essere quest’uomo si sprecano. Il fatto che la maggior parte degli omicidi avvenisse durante il fine settimana, ha fatto pensare che potesse trattarsi di un uomo con un impegno regolare o un nobile o un aristocratico impegnato durante la settimana.
Tra i sospettati della polizia inglese ci furono: Montague John Druitt, Michael Ostrog e Aaron Kosminski. Su nessuno di questi nomi, però, si è mai stato d’accordo. Negli anni ’90 fu trovato un diario che pare appartenere proprio al killer di Londra. Esaminandolo, si è arrivati al nome di James Maybrick, un imprenditore britannico che commerciava cotone.
Le recenti ricerche su Jack lo Squartatore risalenti al 2023, hanno portato ad un altro nome: Hyam Hyams. A fare questa scoperta, è stata una ricercatrice britannica, pronipote di un poliziotto che nell’ottocento partecipò in prima persona alle indagini su Jack. Parliamo di Sarah Bax Horton che nel suo libro “One – Armed Jack. Uncovering the real Jack The Ripper” ha messo insieme i pezzi del puzzle fino ad arrivare a questa identità.
Si tratterebbe di un uomo che non solo violentava la moglie per presunti tradimenti, ma aggredì anche sua madre. Era un uomo sui trent’anni che a quanto pare, per via di un infortunio, non poteva piegare per bene il braccio sinistro e soffriva anche di una forma di epilessia.
I documenti indicherebbero che il suo pessimo stato sia fisico che mentale, possano coincidere proprio con il periodo degli omicidi nell’autunno del 1888. L’uomo, comunque, venne arrestato dopo le aggressioni alla moglie e alla madre.
Questa sembrerebbe, finora, la teoria più accreditata ma non c’è niente di certo con Jack lo Squartatore.